Discendenza Reale-Imperiale di Okiri in arte Tommaso
e dell'Imperatrice Mikado Jingo Kogò-tennò
 
                                                                                                              
L'Imperatrice Mikado Jingo Kogò-tennò ha detto: “Io sono, Mikado Jingo Kogò-tennò, immortale Imperatrice del Giappone discendo dalla dea Amaterasu, le cui virtù si diffondono lontano come i raggi del Sole.”
 
1. Anno 777 a. C.
Prima incarnazione dello Spirito di Mikado Nintoku-tennò
nelle vesti del fondatore Imperiale Karnu Yamato-Iware-hiko-no-inikoto in arte Mikado Jummù-tennò.
Mikado Jummù-tennò, il primo Mikado della storia del Paese del Sol Levante lascia il suo corpo materiale a Madre Terra sul Monte Unebi.
 
2. Anno 26 d. C.
Unione tra Okiri in arte Tommaso e Jingò-Kogò
Jingò-Kogò incontra dopo un anno dalla morte di suo marito l’Imperatore Keiko-tennò, Okiri in arte Tommaso in un momento di meditazione sul pendio del Monte Fuji e i due si innamorano pazzamente e pianificano insieme a Kirysuto di fondare un villaggio che custodisca il loro segreto e il loro amore. Da questa speciale unione nascono tre figlie femmine e un maschio: Anno 27 Oijin – Anno 35 Fujiko – Anno 37 Reika (futura madre di Kami) – Anno 41 Miyruko-Take (futura moglie di Kirysuto).
3. Anno 62 d. C.
                                                                                                                                
                                                                                                                                         
All’età di 72 anni (nasce nell'anno 10 a.C.), muore Tommaso o Okiri per martirio alla causa Cristica. La storia ufficiale porta a conoscenza che Tommaso dopo la crocifissione predicò a Gerusalemme fino il 40 d. C., per poi andare in India nel 52 a Malabar o Krala. Ha predicato nel Kerale, creando sette chiese: A Kodungallug, Kottakkavu, Palayur, Kollan, Kokkamangalan, Niranam e Chay.
Per quanto riguarda il suo sacro corpo, ufficialmente i suoi resti sono stati sparsi in tutto il mondo: Il suo cranio e parte delle sue ossa sono in possesso del Vaticano mentre un’altra parte sono ad Edesse in Siria, nel Kashmir e infine a Herai.
 
4. Anno 67 d. C.
Questo è l'anno ufficiale in cui l'amata Jingò-Kogò si ritira fino all’ultimo giorno della sua vita, in una foresta del Giappone circondata da 121 uomini e 700 donne famosi come i Guerrieri della Pace dell'Imperatrice Jingo Kogò (successivamente di Mikado Nintoku-tennò...), guidati da un solo uomo di nome Kami (il sottoscritto...) che teneva i collegamenti con la famiglia Imperiale e con il mondo esterno.
Cosi nacque la leggenda dell’Imperatrice e il suo esercito che conquistò la Corea, capaci inoltre di lottare contro ogni divinità negativa. 
 
                                                                                                                                     
Kisakata, li dove risiede il tumulo funerario dell’Imperatrice Mikado Jingo Kogò-tennò
Kitakata, è una città fondata nel 1954 di circa 57.000 abitanti che si trova a Fukushima, nel nord Honshù,  Giappone, composta da terra e mare che davanti alla bellezza della baia più famosa, dieci leghe a nord di Sakata, fa battere forte il cuore.
Si può prendere una barca a noleggio e si arriva nell’isola dove Noin, uno dei più famosi abate del Giappone Noin aveva vissuto tre anni in ritiro spirituale con la speranza di prendere contatto con l’Imperatrice Jingo Kogò (era il suo consigliere spirituale e per quanto riguarda il contatto è avvenuto nel termine della sua saggia vita…).
Sul greto di un isola vicina s’innalza l’annoso ciliegio, di cui il famoso poeta Saigyo ha immortalato il riflesso nell’acqua, scrivendo:
 
I pescatori
passano remando
sui fiori di ciliegio
Quest’albero, più volte centenario, testimonia Saigyo.
 
Il tumulo funerario che si leva sull’orlo della laguna di Kisakata è dell’Imperatrice Mikado Jingo Kogò-tennò, la grande guerriera, che ha guidato il suo esercito composto da 121 uomini e da 700 donne in una leggendaria spedizione in Corea...
All’interno della camera dove è stato l’abate Noim, quando le persiane di bambù vengono arrotolate, appare un dipinto divino che dona la visione di un grande abbraccio che prende l’intera laguna di Kisa. A sud, riflesso dalle onde calme, il monte Chokai pare reggere il cielo; a ovest lo sguardo arriva fino al posto di guardia della Barriera d’Uyamuya, mentre a est l’argine costruito su una lingua di terra, sfuma all’orizzonte verso il villaggio d’Akita; a nord invece il mare profondo penetra la laguna a Shiogoshi “Letto del riflusso” e questa laguna ricorda uno dei posti più belli del Giappone Matsushima. Ma quello che si prova qui è molto diverso: mentre Matsushima è gioiosa e avvenente, Kisakata è triste e tormentata, esprime una profonda desolazione, la solitudine di un’anima Imperiale di nome Jingo Kogò che ricordando il tempo vissuto felicemente con il suo amato Okiri è in eterna pena e attesa che l’antico amico mare gli dia la gioia di visualizzare all’orizzonte il ritorno del amato…
                                                     
                                                                                                 Ore 18:43 del 28 Novembre 2007, Mikado Francesco ha detto:
                                                                                                                                           
                                                                                                                "... Tutto ciò che Vale, merita di essere atteso."
                                            
 
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